Chirurgia della mano, Piccinini (M5S): “La Regione fermi la chiusura dell’ambulatorio del Rizzoli. Pazienti dirottati verso i privati”

ospedale_rizzoli_bologna-2“La Regione fermi la chiusura dell’ambulatorio della Chirurgia della mano del Rizzoli. In questo modo si abbandoneranno al proprio destino più di 200 pazienti solo a Bologna. Persone che da domani dovranno rivolgersi a Modena dove, per effettuare un intervento senza tempi di attesa biblici, saranno costrette a pagare di tasca propria”. È questa la richiesta di Silvia Piccinini, consigliera regionale del M5S, riguardo al caso della dell’ambulatorio di Chirurgia della mano dell’Istituto ortopedico Rizzoli di Bologna che da domani, 5 marzo, dovrebbe cessare la sua attività.

“Si tratta di una decisione completamente insensata che spingerà i pazienti a rivolgersi, nella migliore delle ipotesi, esclusivamente al centro specializzato del Policlinico di Modena dove però i tempi di attesa per un intervento sono molto lunghi e dove da tempo si registra un’intensa attività di prestazioni a pagamento – spiega Silvia Piccinini – L’effetto della chiusura dell’ambulatorio del Rizzoli sarà quello di lasciare i cittadini senza una struttura pubblica a cui accedere per continuare cure che magari erano state già programmate da tempo. Per questo chiediamo che la Giunta intervenga al più presto”.

Nella sua interrogazione la consigliera regionale del M5S sottolinea come la chiusura dell’ambulatorio del Rizzoli potrebbe avere delle ripercussioni anche per tutto il territorio regionale visto che dal 5 marzo in avanti l’unico centro pubblico specializzato per la cura delle patologie della mano sarà quello di Modena. Emblematico, infatti, il caso di una donna di 89 anni che soffre della sindrome del tunnel carpale con dolori che le impediscono di dormire di notte. Dopo gli accertamenti del caso, l’anziana ha scoperto che dovrà attendere un anno solo per sapere quando potrà sottoporsi all’intervento chirurgico che forse non potrà svolgere nemmeno privatamente visto che ha un reddito di soli 590 euro mensili.

“In questi anni la Regione non ha provveduto a sviluppare una rete integrata di presidi di primo livello (SPOKE) che affianchi il centro specializzato (HUB) di Modena – aggiunge Silvia Piccinini –  Adesso se anche quello del Rizzoli dovesse cessare la propria attività, delegando le proprie funzioni ad altri reparti dell’ospedale che però non hanno le giuste competenze per portarle avanti, il rischio è che tutti i pazienti sparsi per la regione si rivolgano a strutture private. È questo che il presidente Bonaccini e l’assessore Venturi vogliono?”.