Bonaccini abituato alle donne ombrelline, non a quelle che criticano

“Evidentemente il presidente Bonaccini è talmente tanto abituato ad avere attorno a sé donne disposte a tenergli un ombrello che quando ne incontra una che invece contesta nel merito le sue politiche preferisce passare direttamente agli insulti. Lo spettacolo a cui tutti hanno assistito oggi in Aula è stato vergognoso e di certo non si addice al ruolo di Presidente di una regione come l’Emilia-Romagna”.

Sono queste le considerazioni di Raffaella Sensoli, capogruppo regionale del MoVimento 5 Stelle, in merito alle accuse e gli insulti pronunciati questa mattina durante la discussione del Piano socio-sanitario regionale in Assemblea Legislativa.

“Il nervosismo palesato questa mattina in Aula da Bonaccini dimostra, se mai ce ne fosse bisogno, che le nostre critiche su quello che la sua giunta e il suo partito stanno portando avanti sono più che fondate – spiega Raffaella Sensoli – Come relatrice di minoranza di un documento così importante come il PRS 2017/2019 ho semplicemente evidenziato quelle che a nostro avviso restano delle criticità irrisolte di un sistema che, seppur dimostrando livelli di eccellenza ormai consolidati, è lontano anni luce da quel mondo perennemente ovattato che Bonaccini racconta nei suoi discorsi e nelle interviste a tv e giornali. In primo luogo dicendo chiaramente che c’è il rischio molto concreto che si vada sempre più verso il criterio dell’universalismo selettivo, e cioè delle prestazioni sanitarie e socio-sanitarie concesse alla prova dei mezzi economici dei richiedenti, già presente nel Piano precedente e che secondo noi trova una definitiva affermazione in questo Piano. Bonaccini, però, più che rispondere nel merito ha preferito insultare chi ha semplicemente mosso delle critiche più che legittime anche su altri aspetti come la preoccupante crescita della corruzione in sanità. Gli interessi, non sempre legittimi, che ruotano intorno al sistema sanità e sociale hanno dimostrato come sia necessario mantenere alto il controllo e la vigilanza, come ben testimonia la relazione dell’ANAC, per evitare pericolosi fenomeni di malaffare che distruggono la funzione e il valore del sistema pubblico. Basti pensare alle inchieste da Rimini a Parma, che vedono coinvolti noti personaggi, che fino a pochi giorni prima venivano innalzati ad esempio di buona gestione dai vertici delle Aziende Sanitarie nominate dalla Regione. O il fatto che si continuino a smantellare servizi sanitari sui territori: nel PSR si fa riferimento ad un modello organizzativo territoriale che nella realtà non esiste. Si parla servizi sanitari territoriali che dovrebbero sopperire alla riorganizzazione ospedaliera territoriale, senza tener conto che i nuovi servizi sanitari sul territorio sono invisibili per i cittadini, mentre i tagli, gli accorpamenti, i ridimensionamenti, le declassificazioni delle strutture ospedaliere territoriali sono ormai una realtà ben conosciuta. Crediamo fermamente che prima andavano costruiti i servizi sanitari territoriali e poi eventualmente effettuata la riorganizzazione ospedaliera. Tutti aspetti che il nostro presidente fa finta di non vedere preferendo insultare e delegittimare chi non si allinea al suo pensiero che vorrebbe più che mai unico. Per questo – conclude Raffaella Sensoli – ci aspettiamo che Bonaccini non perda ulteriore tempo e si scusi una volta per tutte per l’atteggiamento arrogante ed intimidatorio che ha avuto questa mattina in aula”.