Accordi segreti contro le imprese serie, Sensoli (M5S): “Controlli a tappeto. Sostenere chi lavora bene”

sensoli-raffaella1Il TAR del Lazio ha recentemente confermato la delibera dell’Autorità Antitrust che quasi un anno fa aveva rilevato le gravi irregolarità delle cooperative emiliano-romagnole “Consorzio Nazionale Servizi” e “Manutencoop facility management” nella gara Consip per le pulizie delle scuole. Il TAR ha chiesto una riduzione della pesantissima sanzione già inflitta, ma non ha toccato la sostanza della decisione dell’Antitrust 25802 del dicembre 2015: CNS, Manutencoop ed altre imprese del gruppo come Roma Multiservizi hanno condizionato la gara della Centrale acquisti nazionale, costituendo un “cartello” per spartirsi i lotti.

“Una gravissima violazione dei più fondamentali principi della libera concorrenza, alla base del Trattato dell’Unione europea, con danni evidenti per le pubbliche amministrazioni, per la qualità dei servizi e per le altre imprese e cooperative oneste che lavorano seriamente” ha affermato la Consigliera regionale del Movimento 5 Stelle Raffaella Sensoli, che ha presentato un’interrogazione alla Giunta per chiedere di verificare gli incarichi in favore di CNS e Manutencoop, finanziati con fondi regionali. “Da anni viviamo una crisi difficilissima, le aziende chiudono e si perdono posti di lavoro: comportamenti come quelli condannati dall’Autorità Antitrust aggravano le difficoltà, perché uccidono le imprese serie, distruggono il lavoro e peggiorano i servizi per i cittadini. La delibera dell’Antitrust riguarda una gara sulla pulizia delle scuole, ma cooperative come Manutencoop e CNS sono presenti in molti altri campi, come i servizi socio-sanitari”.

È indispensabile che la Giunta ora verifichi le gare e gli incarichi in essere, sia quelle assegnate tramite la propria centrale acquisti, sia quelle indette dai Comuni o dalle ASL utilizzando fondi trasferiti dalla Regione. “La Regione deve farsi sentire – ha continuato Raffaella Sensoli – e svolgere un’azione di governo a sostegno delle imprese che operano correttamente, chiedendo anche alla cooperazione, così radicata nella nostra realtà, misure che evitino il contagio nell’economia regionale di pratiche riprovevoli e dannose per il libero e corretto sviluppo dell’economia e della libertà d’impresa. È duro dirlo – ha concluso – ma se si vuole davvero creare occupazione e sviluppo – è necessario promuovere un’opera di ‘rieducazione’ alla legalità ed alla responsabilità sociale, in particolare, dei soggetti più coinvolti in vicende e comportamenti spesso illegali, e, in ogni caso dannosi per l’economia , i cittadini, e i servizi pubblici”.