“La Giunta rompa il silenzio sulla crisi della Open.Co. Quasi 500 persone rischiano il posto di lavoro, bisogna trovare al più presto una soluzione”. Gian Luca Sassi, consigliere regionale del M5S, ha presentato una interrogazione per chiedere alla Giunta guidata da Stefano Bonaccini cosa intende fare per risolvere la situazione della Open.Co, la cooperativa attiva nel settore dei serramenti nata appena un anno fa dalla fusione della ex Cormo di San Martino in Rio (RE) e la Coop Legno di Castelvetro di Modena, che oggi sta attraversando un delicato momento di crisi.
“Nonostante si tratti di una realtà su cui ruotano circa 500 persone e moltissime altre legate all’indotto la Regione sembra disinteressarsi di questa crisi, forse perché guarda caso si tratta di una società nata e cresciuta nell’orbita della Lega delle Cooperative – spiega Gian Luca Sassi – Noi crediamo invece che davanti a situazioni di rischio come queste, che interessano centinaia di famiglie, si debba fare tutto il possibile per tutelare i posti di lavoro, così come si è fatto per altre aziende del nostro territorio. Serve un impegno concreto da parte della Giunta che rompa la situazione di stallo in cui siamo adesso”.
Nei mesi scorsi la ex Cormo ha pagato un prezzo pesante, passando da circa 350 lavoratori a 230, mentre le notizie del perdurare di crisi ed incertezze sarebbero giunte dopo che invece risulta si sia lavorato all’ipotesi di una newco, realizzata dalla cooperativa reggiana Sicrea, per creare un nuovo soggetto, comprendente gli stabilimenti di Coop Legno, della ex Cormo, della ferrarese Lavoranti in Legno, per garantire continuità occupazionale a realtà che interessano complessivamente oltre 500 lavoratori: più di 150 alla Coop Legno, 230 alla ex Cormo e i rimanenti a Ferrara. I sindacati hanno immediatamente dichiarato lo stato di agitazione e richiesto l’attivazione di un tavolo regionale di crisi, ritenendo, inoltre, che la vertenza possa inserirsi nell’ambito dell’accordo quadro regionale dell’aprile scorso, riguardante la riorganizzazione della filiera delle cooperative legate al settore delle costruzioni.
“Le aziende che oggi sono riunite in Open.Co hanno operato importanti investimenti sul piano tecnologico e dell’innovazione di prodotto e di processo, che andrebbero persi se non si riuscisse ad individuare una soluzione positiva – conclude Sassi – Per questo chiediamo alla Giunta se e come intenda impegnarsi per il mantenimento delle attività produttive nei territori e per la salvaguardia di quasi 500 posti di lavoro. C’è poco tempo, servono azioni concrete”.