“Il caso della scuola di Piacenza, che non può garantire un’assistenza adeguata ad un bambino ‘speciale’ per la carenza di insegnanti di sostegno, dimostra come sia necessario muoversi per tempo per mettere nelle condizioni gli istituti di programmare per tempo questo tipo di attività. Come ho evidenziato in un’interrogazione che ho presentato in Regione qualche giorno fa, su questi disservizi pesa anche la mancanza di neuropsichiatri e logopedisti nelle varie Ausl a cui è affidato il compito certificare questi bisogni e che molto spesso genera dei ritardi da parte delle scuole nella predisposizione dei piani per l’assistenza degli alunni disabili”. È quanto evidenzia Silvia Piccinini, capogruppo regionale del MoVimento 5 Stelle, riguardo al caso del bimbo di Piacenza impossibilitato a seguire un percorso di apprendimento personalizzato nella scuola che frequenta perché manca il personale adatto a svolgere questa attività.
“Alla base di questa mancanza c’è anche il ritardo con il quale gli istituti scolastici predispongono il Profilo Dinamico Funzionale (PDF) e il Piano Educativo Individualizzato (PEI), ovvero i documenti nei quali sono evidenziati i percorsi didattico-educativi degli alunni con disabilità proprio per la mancanza di specialisti che hanno il compito di diagnosticare i casi che necessitano di assistenza – aggiunge Silvia Piccinini – Alla Regione abbiamo chiesto di utilizzare anche i fondi del PNRR per cercare di risolvere questa situazione che, come dimostra il caso di Piacenza, può avere delle pesanti ripercussioni proprio sull’organizzazione didattica delle scuole che fanno sempre più fatica a programmare nei tempi giusti il fabbisogno di docenti di sostegno. Serve quindi uno sforzo comune per cercare di risolvere nel più breve tempo possibile questi casi, perché a farne le spese purtroppo sono proprio coloro che necessiterebbero di un’attenzione costante” conclude la capogruppo regionale M5S.