FOCE NURE, PICCININI (M5S): BENE STOP DI CINGOLANI A PROGETTO “FOCE NURE” DEL PNRR.  ORA MECCANISMI DI CONTROLLO PER TUTTI GLI ALTRI INVESTIMENTI SULLA RINATURAZIONE DEL PO

 

“Bene che il Ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani abbia dichiarato di voler eliminare dai 37 interventi previsti dal Progetto di Rinaturazione dell’area Po quello relativo alla Foce del Nure, sul quale, come giustamente sottolineato dalla trasmissione “Quarta Repubblica”, è emersa l’esistenza di un conflitto di interessi che avrebbe potuto nuocere all’interesse pubblico.

Così facendo il Ministro ha liberato il campo da qualsiasi dubbio su commistioni opache che sarebbero andate a compromettere l’efficacia dell’intero progetto e l’immagine delle istituzioni coinvolte.”
È il commento di Silvia Piccinini, capogruppo regionale del MoVimento 5 Stelle, alle dichiarazioni del Ministro Roberto Cingolani, che ha annunciato l’intenzione di espungere l’intervento “Foce Nure” dai 37 facenti parte del Progetto di Rinaturazione dell’area Po, previsto dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
L’8 novembre, la trasmissione “Quarta Repubblica” di Rete 4 aveva evidenziato l’esistenza di un conflitto di interessi in quanto il presidente dell’associazione nazionale dei cavatori ANEPLA, promotore del progetto “Foce Nure” insieme al WWF, risulterebbe proprietario dei terreni all’interno dei quali sarebbe stato deviato il corso del Po, nonché degli impianti di estrazione a ridosso dell’area di operazione, traendo dunque evidenti e rilevanti benefici economici dall’attuazione dell’intervento.
“Adesso ci aspettiamo – prosegue Silvia Piccinini – che tale decisione venga quanto prima messa nero su bianco non solo dal Ministro, ma anche dall’Agenzia Interregionale per il fiume Po (AIPO) e dalla regione Emilia-Romagna.
Il progetto di rinaturazione del Po, con le sue specifiche azioni restanti, è fondamentale e deve essere realizzato: il grande fiume del bacino padano ne ha assoluta necessità.
Ma ora devono essere assicurati meccanismi di controllo preventivo su tutti gli altri 36 interventi, per tutelare l’interesse pubblico, eliminare eventuali ulteriori aspetti critici nei progetti e scongiurare definitivamente il rischio che le risorse previste dal PNRR siano destinate ad iniziative che favoriscano interessi di singoli soggetti privati a discapito dell’interesse comune e della collettività” conclude Silvia Piccinini.