“Visto che in Emilia-Romagna le acque del Po vengono utilizzate spesso per l’irrigazione dei campi attraverso il Canale Emiliano-Romagnolo, oltre ad essere possibile un utilizzo per consumo umano a seguito di potabilizzazione, crediamo che sia necessario e urgente che la Regione faccia chiarezza sulla presenza di Pfas nel Po, attuando al più presto un monitoraggio straordinario, valutando anche un’indagine epidemiologica sulle popolazioni interessate”.
È quanto chiede Andrea Bertani, capogruppo regionale del MoVimento 5 Stelle, con un’interpellanza presentata in Regione dopo l’allarme lanciato dall’Agenzia regionale per la Prevenzione e Protezione Ambientale del Veneto riguardo alla presenza delle sostanze perfluoro-alchiliche, frutto di lavorazioni industriali, presenti nelle acque del fiume Po. “Gli ultimi campionamenti hanno riscontrato la presenza di un nuovo composto, il C6O4. Secondo l’Arpav il composto deriverebbe dai territori delle regioni del bacino padano a monte idraulico delle prese in cui è stata ritrovata la sostanza con una concentrazione di circa 80 nanogrammi/litro – spiega Andrea Bertani – La stazione di campionatura, infatti, si trova in prossimità di Castelmassa, al confine sia con Lombardia che con la nostra regione. Una sostanza così poco utilizzata e di nuova generazione per essere riscontrata in queste quantità nel fiume fa supporre che si possano trovare a monte fonti di inquinamento davvero importanti. Ecco perché chiediamo che la Regione non perdi tempo ed avvii al più presto un monitoraggio attento, anche dei possibili effetti delle contaminazioni nei confronti di chi vive in quella zona”.
Nella sua interpellanza il capogruppo regionale del MoVimento 5 Stelle ricorda come anche l’acqua del CER (Canale Emiliano Romagnolo) proviene dal Po, viene utilizzata per gli usi agricoli ma può essere resa idonea agli usi produttivi e anche al consumo umano a seguito di idonei trattamenti. Allo stesso tempo come emerge dal portale di Romagna Acque, dal settembre 2015, è attivo il potabilizzatore della Standiana, un impianto alimentato proprio con acqua del Po, grazie alla realizzazione di un apposito sistema infrastrutturale ad usi plurimi. “Anche per questi motivi ci aspettiamo che la Regione faccia i dovuti approfondimenti nel più breve tempo possibile” conclude Bertani.