“In otto anni a Modena gli ambulatori dell’Asl che offrivano prestazioni odontoiatriche si sono dimezzati, passando dai 18 del 2009 ai soli 9 del 2015, nonostante la crisi abbia di fatto aumentato il numero di persone che rinunciano alle cure dentarie perché in difficoltà economiche. Per questo crediamo che sia necessario potenziare l’offerta pubblica anche intervenendo sui criteri, oggi molto stringenti, per garantire la gratuità delle cure a chi ne ha più bisogno”.
È questa la richiesta di Giulia Gibertoni contenuta in una interrogazione presentata alla Giunta in merito all’accesso alle cure odontoiatriche. “Il Servizio Sanitario Regionale garantisce l’assistenza odontoiatriche, a carico del Servizio Sanitario Regionale stesso, solo alle persone in condizione di vulnerabilità socio-sanitaria e con un reddito ISEE inferiore agli 8mila euro l’anno – spiega Giulia Gibertoni – Su 47 comuni nella Provincia di Modena sono presenti solo 9 ambulatori mentre nel 2008 le prestazioni odontoiatriche venivano fornite in ben 18 ambulatori dell’Azienda USL, presenti in tutti i distretti della provincia. Nonostante in quel periodo vi fosse un bilancio positivo, all’Azienda USL venne chiesto un potenziamento dell’offerta, su tutto il territorio di competenza, per rispondere alle necessità assistenziali dei destinatari del programma regionale e per ridurre i tempi di attesa per l’accesso alle visite e alle prestazioni. Nel tempo, invece, è avvenuto l’esatto contrario con un costante depotenziamento che ha portato il numero degli ambulatori a dimezzarsi. Questa carenza di offerta pubblica e la possibilità di cura riservata solo a determinate condizioni, hanno limitato fortemente la platea dei possibili soggetti beneficiari e, conseguentemente, hanno portato molte persone a rinunciare alle cure o a rivolgersi ad agenzie che promuovono e gestiscono il turismo odontoiatrico verso i Paesi dell’Est. Si tratta di strutture dove vengono offerte prestazioni a prezzi molto competitivi grazie a un minor costo del lavoro e a regimi fiscali meno onerosi. Vantaggi che però hanno come contrappasso garanzie molto limitate per gli utenti e in generale rischi più elevati”.
Per questo Giulia Gibertoni chiede alla Giunta di intervenire sia dal punto di vista dell’accessibilità economica delle cure che informando sui rischi derivanti dal turismo odontoiatrico. “Quanto è successo a Modena è emblematico di un trend che vede l’offerta garantita dalla sanità pubblica restringersi sempre di più – conclude Giulia Gibertoni – Serve un’inversione netta di tendenza per garantire un servizio fondamentale per chi non può permettersi cure necessarie ma molto costose”.