“La Regione dia la possibilità ai Comuni di incrementare e modificare le risorse e i criteri previsti dal reddito di solidarietà, concedendo così alle singole amministrazioni di adattarli al proprio territorio per migliorare alcuni aspetti della legge”. È quanto Giulia Gibertoni chiede alla Giunta nel giorno della presentazione del regolamento attuativo della nuova legge sul reddito di solidarietà recentemente approvata dall’Assemblea Legislativa.
“Come abbiamo sempre sostenuto quella approvata dalla Regione è una legge lontana mille miglia dal reddito di cittadinanza proposto dal Movimento 5 Stelle – spiega Giulia Gibertoni – Troppe sono le incongruenze e i limiti presenti all’interno del testo che il PD ha voluto a tutti i costi approvare. Per questo adesso chiediamo che sia data la possibilità alle singole amministrazioni comunali, che materialmente dovranno rendere operativi i provvedimenti, di poterli migliorare e modificare per adattarli il più possibile alle proprie realtà, come per esempio innalzando la soglia del reddito ISEE per avere diritto ai contributi. Solo chi conosce a fondo le peculiarità del proprio territorio, come i sindaci, può capire quali sono le esigenze e gli aspetti sui quali intervenire”.
Giulia Gibertoni ha avanzato questa proposta nel corso della discussione in Commissione Salute e Politiche Sociali dove la Giunta ha illustrato il regolamento attuativo della legge e all’interno della quale il Movimento 5 Stelle ha evidenziato la presenza di alcune criticità. “Leggendo il regolamento proposto dalla Giunta abbiamo avuto conferma del fatto che il reddito di solidarietà regionale ha un legame molto stretto con il SIA proposto dal Governo – aggiunge Giulia Gibertoni – Talmente tanto da metterne a rischio la sua sopravvivenza se per qualche motivo il provvedimento governativo dovesse scomparire prima o poi. In più l’aver preso come punto di riferimento per l’attuazione del reddito di solidarietà la legge sui fragili e vulnerabili (varata dalla Giunta ad inizio legislatura) rischia di escludere una grossa fetta di cittadini. Soprattutto in Emilia-Romagna povertà e fragilità non sono sempre la stessa cosa. Per questo chiediamo alla Giunta di accogliere le nostre proposte e di inserirle all’interno del regolamento che darà attuazione a una legge che, seppur tra tante incongruenze, resta un primo passo verso la realizzazione di un vero reddito di solidarietà”.
Giulia Gibertoni ha anche criticato l’assenza di un sistema di “monitoraggio” sull’attuazione della legge. “Ci aspettiamo che la Giunta corregga questa svista e lo inserisca al più presto visto che il presidente Bonaccini in più di una occasione si era detto disponibile a correggere in corso d’opera eventuali errori di valutazione” conclude Giulia Gibertoni.